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Riflessioni ridanciane, ma neanche troppo, sul Sindaco verde che vede rosso…

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di Daniele Santi #Lopinione twitter@modenanewsgaia #Politica

 

Sassuolo, ridente [sic] centro ceramico della provincia modenese, recentemente sposato con il leghismo fallimentare delle grida e dell’odio, ha un Sindaco che va alla guerra. E vede nemici ovunque. La peculiare visione leghista, mutuata dal salvinismo imperante, di un perenne girovagare di nemici dai denti aguzzi pronti a succhiare il sangue delle povere vittime, di orde di ladri-assassini che nottetempo penetrano nelle case razziando ogni bene – e magari soddisfacendo segreti desideri sessuali, mai espressi ché si fa peccato (ma non si baglia mai) – i controlli notturni delle forze dell’ordine, sempre benvenuti, ma strombazzati come se li facesse solo lui, insieme al comunicato stampa che accusa la Fiom/CGIL di avere fatto l’accordo per la cassa integrazione per la Ettore Martinelli srl recentemente fallita per amore delle tessere sindacali, danno la cifra del valore non solo politico, ahilui, del Sindaco Menani, esempio del maschilismo becero di matrice veterocomunista che ha semplicemente cambiato casacca: da rossa è diventata verde, ma l’amore per la Russia è rimasto dove stava.

Il Sindaco Menani, quel Sindaco che raccontava via comunicato stampa che grazie ad una sua lettera erano cessati i black-out che infastidivano Sassuolo, essendo costretto poi ad incontrare i tecnici dell’ente erogatore di energia per mettere le cose a posto e poi, dopo la propaganda, di quella faccenda lì non ha parlato più, è così preoccupato di dover rispondere su basi egopatiche e di salvaguardia del proprio prestigio personale agli avversari, che per lui sono nemici, da dimenticarsi che adoperarsi per salvaguardare il quotidiano di lavoratori che hanno perso il posto è dovere morale di sindacati ed amministratori, non necessariamente in quest’ordine. E che è meglio riuscire ad ottenere la cassa integrazione che proporre di mandare i senza lavoro in Russia. Lo ha fatto lui, non noi.

E quando un uomo politico, o uno che è stato eletto per sbaglio e non lo sarà più, comincia a parlare di “molte falsità su di me, ma non mi preoccupo: io ho ben chiaro l’obiettivo finale da perseguire e continuerò a farlo” come ha fatto nel comunicato stampa che pubblichiamo qui, significa che idee nessuna, capacità meno e molta paura che la mancanza di idee e capacità vengano fuori – e non vediamo proprio come potrebbe essere altrimenti. E sarà anche verde, ma vede rosso.

 

(30 agosto 2019)

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