di Redazione Modena
L’Amministrazione sta lavorando alla risoluzione di una serie di questioni legate alla normativa, alla situazione contrattuale e alle condizioni delle casette dell’acqua di proprietà del Comune e si impegna alla riattivazione della campagna di promozione dell’utilizzo dell’acqua del rubinetto, anche potenziando questa rete di sorgenti d’acqua pubblica, con l’obiettivo di ridurre l’utilizzo della plastica monouso.
Lo ha comunicato l’assessore all’Ambiente Vittorio Molinari, precisato che al momento non ci sono attivi bandi che sostengano iniziative come le sorgenti urbane, nella seduta del Consiglio comunale di mercoledì 19 febbraio in risposta all’interrogazione di Avs sulle colonnine d’acqua pubblica. La consigliera Laura Ferrari, illustrando l’istanza, ha chiesto, in particolare, se l’Amministrazione ha intenzione di istituire nuove sorgenti urbane e riattivare quelle in disuso, e che vengano predisposte iniziative “per rendere nota l’esistenza delle casette d’acqua, anche mediante social network, cercando il sostegno di influencer modenesi o noti account dedicati alla promozione della città”.
L’assessore ha ricordato che “le cinque casette dell’acqua di proprietà del Comune, da cui è possibile prelevare acqua di rete naturale, refrigerata e addizionata ad anidride carbonica (solo per quest’ultima è previsto un costo a carico dell’utente di 0,05 euro per ogni litro di acqua addizionata in favore dell’azienda che gestisce gli impianti) sono installate in diverse aree della città: al parco XXII Aprile (dove attualmente è in corso una consistente manutenzione che arriverà a breve a termine), in via Attiraglio angolo via Due Canali, in via Newton 118, in via Scudari (adiacente al Palazzo Comunale) e al parco della Repubblica, adiacente a via Salvo d’Acquisto”. L’assessore ha ricordato che, con delibera del 2023, “il Comune ha ritenuto opportuno concedere in comodato d’uso gratuito ad Adriatica Acque srl, di Savignano sul Rubicone, per un periodo di due anni con scadenza al 31 dicembre 2025, le casette dell’acqua. La prosecuzione del contratto – ha però precisato – è in discussione perché sono intervenute nuove disposizioni di legge che potrebbero rendere necessari interventi strutturali; è in corso la valutazione tecnica”.
Adriatica Acque, ha spiegato Molinari, è un’azienda che nasce nel 2000 con la vendita dei boccioni d’acqua e, nel 2006, entra a far parte del progetto Hera2O con gli erogatori allacciati alla rete idrica. “La gratuità della concessione – ha proseguito – parte dal presupposto che le stesse casette risultano ammortizzate completamente e che Adriatica Acque, sulla base del comodato, è impegnata a eseguire a proprie spese le manutenzioni ordinarie e straordinarie”.
L’assessore ha quindi ricordato l’adesione, nel 2019, del Comune di Modena alla campagna di sensibilizzazione per la riduzione dell’uso della plastica monouso, denominata “Plastic free challenge”, promossa dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che prevede appunto, tra le altre cose, l’installazione di distributori di acqua alla spina allacciati direttamente alla rete idrica.
Sul tema è intervenuto il capogruppo di Fratelli d’Italia Luca Negrini che ha colto l’occasione per fare una richiesta: “Chiedo che, oltre alla manutenzione delle casette, venga verificato anche lo stato di pulizia dell’area limitrofa perché mi sono arrivate diverse segnalazioni da parte di fruitori rispetto al fatto che vicino alla colonnina spesso ci sono sporcizia e rifiuti”.
Alberto Bignardi del Pd ha evidenziato che “l’accesso all’acqua potabile rappresenta un diritto fondamentale e un servizio essenziale per la cittadinanza. Le colonnine costituiscono una risorsa importante per ridurre l’uso di plastica monouso, promuovere abitudini sostenibili garantite a tutti, senza discriminazioni economiche. Pertanto ritengo necessario che l’Amministrazione valuti stato di manutenzione, funzionalità ed eventuale ampliamento del servizio”.
Giovanni Silingardi del M5S ha evidenziato che l’utilizzo delle casette dell’acqua può consentire un notevole risparmio di bottiglie di plastica. “In un momento storico in cui il tema della plastica è centrale nelle politiche ambientali, ben venga il potenziamento del sistema, che passa anche attraverso la manutenzione e la cura delle sorgenti. È importante, inoltre, avere una mappatura di questo e degli altri servizi che la città offre”.
Nella replica, la consigliera Ferrari si è detta pienamente soddisfatta: “Ringrazio l’assessore – ha affermato – per la risposta e per essersi fatto carico di indagare la possibilità di ampliare la comunicazione e magari anche il numero di queste colonnine presenti in città. Si è calcolato – ha aggiunto – che con dieci fontanelle sono 6 mila i chili di pet in meno da smaltire, con un risparmio di 13.800 chili di Co2 che deriverebbe dallo smaltimento”.
(22 febbraio 2025)
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