Massimiliano Civica, regista tre volte Premio Ubu e attuale Direttore del Teatro Metastasio di Prato, dal 29 febbraio al 3 marzo porta sul palco del Nuovo Teatro delle Passioni di Modena Giorni felici, uno dei capolavori del drammaturgo irlandese Samuel Beckett, dirigendo in scena due grandi interpreti del teatro italiano: Monica Demuru, attrice, cantante e autrice, con un percorso di ricerca sulla vocalità tra musicalità pura e attenzione drammaturgica; e Roberto Abbiati, attore di teatro e di cinema, musicista e illustratore di diversi libri tra cui del suo romanzo a disegni Moby Dick o la Balena (Keller, 2017).
Giorni felici è un dramma in due atti scritto nel 1961, per lungo tempo poco riconosciuto dalla critica e successivamente annoverato tra i testi più alti di Beckett. Come nella sua opera più celebre Aspettando Godot, l’autore svuota il dialogo della sua funzione significante e porta i protagonisti a una totale inazione. La conversazione e la situazione in cui riversano i due personaggi di Giorni felici – Winnie, una donna sulla cinquantina, e suo marito Willie, un uomo di sessant’anni dal cranio rotto e vuoto – divengono una chiara espressione della misera condizione umana.
La coppia vive immobile, immersa nella sabbia: la donna è sepolta nel cumulo prima fino al busto e poi fino al collo, mentre il marito abita in una cavità del monticello sabbioso, alle spalle della moglie e quasi fuori dal suo campo visivo. Winnie non riesce più a muoversi, ma questa esistenza sembra starle bene: afferma infatti di continuo che quello che verrà sarà un altro giorno felice. Willie al contrario è ancora in grado di strisciare fuori dal suo buco per leggere il giornale o per masturbarsi, e al continuo chiacchiericcio di lei risponde a monosillabi.
“Quel monticello di sabbia è il colpo di genio di Beckett – commenta Massimiliano Civica – una volta accettate le sue “assurde” premesse (che una donna viva in un deserto bloccata dentro un cumolo di sabbia con accanto un marito a mobilità ridotta), ci troviamo davanti a un testo realista, ad una situazione e a un rapporto tra i personaggi improntati ad una assoluta “banale” quotidianità. Voglio dire che se io o voi ci trovassimo nelle condizioni di Willie e Winnie, faremmo gli stessi discorsi e condurremmo, suppergiù nello stesso modo, il ménage familiare”.
Winnie a un certo punto non riuscirà nemmeno più a voltarsi per guardare l’amato, ma nonostante la condizione di totale immobilità, resta sorprendentemente ottimista: solo pochi accenni al fatto che il marito vive alle sue spalle fanno presagire una punta di amarezza. L’assurdo di Beckett, allora, sembra non risiedere tanto nella conversazione vuota fra i due, quanto nella loro situazione fisica. Da queste constatazioni, la versione di Civica parte proprio dal cumulo di sabbia, in cui i due interpreti sono immersi, semi-moventi.
Giorni felici di Samuel Beckett
traduzione Carlo Fruttero
uno spettacolo di Massimiliano Civica
con Roberto Abbiati e Monica Demuru
produzione Teatro Metastasio di Prato
In accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di The Estate of Samuel Beckett c/o Curtis Brown Group Limited.
Info: 059 2136021 | biglietteria@emiliaromagnateatro.com | biglietteria aperta solo nei giorni di spettacolo un’ora prima dell’inizio.
(20 febbraio 2024)
©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata