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Rivendite di Cannabis Light, controlli di Comune e AUSL

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di Redazione #Modena twitter@modenanewsgaia #Politica

 

Grande attenzione a monitoraggio e controlli sulle rivendite di cannabis cosiddetta “light”, collaborando con Ausl e Prefettura. Sempre con attenzione al rispetto della legge, che attualmente consente la coltivazione di varietà di canapa non rientranti tra le sostanze stupefacenti e non vieta la vendita di prodotti derivati. Questa, in sintesi, la posizione del Comune espressa dall’assessora alle Attività economiche e commercio Ludovica Carla Ferrari rispondendo nel Consiglio comunale di giovedì 14 novembre a una interrogazione di Elisa Rossini, capogruppo di Fratelli d’Italia – Popolo della Famiglia. Rossini chiedeva, tra l’altro, “di conoscere quante rivendite sono presenti in città” e dove siano collocate, per verificare l’eventuale presenza nelle vicinanze di scuole e altri luoghi frequentati da minorenni.

Anche a seguito di una nota del Prefetto (“Commercializzazione di canapa e normativa sugli stupefacenti. Indirizzi Operativi”), il Comune, ha risposto Ferrari, ha “mappato” 12 esercizi in città, e al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica sono stati indicati i “luoghi sensibili” a distanza inferiore a 500 metri a piedi rispetto alla collocazione dell’esercizio. Il contenuto della ricognizione del contesto urbano in cui sono le rivendite, eseguito con verifiche sul posto condotte dalla Polizia Municipale, è stato trasmesso alla Prefettura il 30 maggio 2019.

L’assessora ha comunque precisato che gli esercizi di vendita di prodotti a base di cosiddetta “cannabis light” sono trattati dal legislatore come esercizi del settore merceologico alimentare o non alimentare senza alcuna particolare specificità (nel presupposto che non ci sia vendita di sostanze stupefacenti, che costituisce reato). Ne consegue che quegli esercizi non siano identificabili con le Scia (Segnalazioni certificate d’inizio attività) a meno che l’esercente non vi dichiari spontaneamente la vendita di quei prodotti. Il Suap (Sportello unico attività produttive) però, per garantire che la vendita sia effettuata esclusivamente per i prodotti legali, e nella consapevolezza dell’esigenza di garantire informazioni sempre aggiornate per consentire i controlli in merito, provvede a comunicare le aperture a Ausl e Questura inviando loro le Scia che indicano espressamente la vendita di prodotti “cannabis light”.

In risposta a un terzo quesito di Rossini che chiedeva quali iniziative si pensasse di intraprendere per tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini, l’assessora ha riferito che è in corso il monitoraggio previsto nelle attività coordinate con la Prefettura sulla verifica del possesso delle certificazioni in materia d’igiene, impiantistica, agibilità, requisiti urbanistici e di sicurezza, richiesti per poter operare. E proseguono anche le attività di “osservazione” dei prodotti in vendita, per scongiurare situazioni di detenzione e vendita sanzionabili dalle norme antidroga.

Nella replica, Rossini si è detta soddisfatta “per la risposta e per l’attenzione mostrata da parte dell’Amministrazione su questo tema” e ha ringraziato “i consiglieri che hanno evidenziato aspetti scientifici, invece rimango stupita dagli interventi di Carriero e Aime. Il Consiglio superiore della sanità – ha aggiunto – è intervenuto proprio sulle rivendite per chiedere misure volte a non permettere la libera vendita dei prodotti che potrebbero essere utilizzati in maniera non legittima e, ovviamente, escludo da questa interrogazione qualsiasi utilizzo di tipo sanitario. Bisogna evitare che passi ai nostri ragazzi un messaggio sbagliato”.

 

(15 novembre 2019)

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